La SS128, molto vicina a Escolca, è una delle strade più belle della Sardegna e molto amata dai motociclisti per il tipo di curve e per il paesaggio, come certe belle donne. Non sempre in macchina se ne possono apprezzare le curve come in moto, del resto per chi guida le due ruote non esistono stagioni sbagliate per girare la Sardegna. Mi capita di vedere e ospitare motociclisti di tutta Europa in diversi periodi dell’anno e di ogni età, tutti innamorati di queste strade.
Se sulla SS128 prosegui fino ad Atzara, puoi prendere la SP6 Bis verso Belvì, considerata uno dei circuiti motociclistici più entusiasmanti per la qualità dell’asfalto, l’apertura e la chiusura delle curve, il loro ritmo, le chicane, il paesaggio, il silenzio assordante della natura. Il ritmo che la strada impartisce alla guida è il sogno di ogni motociclista che, come un pendolo, desidera ondeggiare ritmicamente a destra e sinistra. Ogni oscillazione è accompagnata da gesti rituali, poi il colpo di gas prima di entrare in curva, il gioco di frizione e la marcia che va giù, il corpo che si sposta leggermente verso l’interno della curva per favorire la piega della moto.
Ripetuto per chilometri è un rito ipnotico che lascia comunque il tempo alla mente di entrare in simbiosi col paesaggio e passare in un’altra dimensione, tra boschi di lecci e animali rari, verso Seùi. Per i motociclisti, appuntamento sul ponte del Flumendosa tra Seulo e Gadoni per poi proseguire sulla SP7 passando per i paesi di Belvì, Aritzo e Seulo, attraversando ben due Barbagie fino all’Ogliastra.
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