freeclimb323x151Lascia pure i turisti pigri a perdere tempo al tavolino di un qualche bar all’aperto, scegliti un bel roccione e vai ad “arrampicare”.

La conformazione dei rilievi di questa zona è adatta per ogni tipo di arrampicatore e per diversi livelli di abilità, dal più semplice al più estremo. In ogni stagione arrivano in tanti a scalare le rocce di Isili, centro molto ben fornito a pochissimi chilometri da qui, disteso su un altopiano circondato da vallate e ripide pareti calcaree la cui bellezza e difficoltà di scalata attraggono arrampicatori da tutto il mondo. Nei dintorni di Isili ci sono percorsi naturalistici pazzeschi, da cui ammirare le quasi inaccessibili rocce che il Creatore si è divertito a plasmare in modo strano e sulle quali si sfidano i più celebri arrampicatori (sono aperte 85 vie dalla 5a alla 8a).

Le falesie isilesi sono tra le più belle al mondo e sono state battezzate con nomi fantastici: Pannello solare, Urania, Paese dei Nuraghi, Conca manna, The science of things, Ukulele, Corvo spaziale, Cubo magico, Pietra filosofale, Corvo solitario, Rosa dei venti e l’inespugnabile Tanca Farrà, finora scalata solo dall’austriaco. Per scalarle arrivano svizzeri, francesi, tedeschi, canadesi, sloveni, olandesi e austriaci (gli allievi del maestro di arrampicata libera Arthur Cubista, che dirige una scuola di free climbing a Vienna) e naturalmente moltissimi sardi e cultori dell’arrampicata libera della penisola.

La più importante rivista sportiva del settore, l’olandese Limits, dedica la copertina e ben venti pagine del numero di giugno 2009 alle «suggestive pareti rocciose di Isili», descrivendo le arrampicate di alcuni fra i più grandi esperti europei di questo sport come Stephanie Bodet, Jos Leenen, Josune Bereciartu, Joachim Schlegel, Katrin Gawlas e appunto Arthur Cubista. Il direttore di Limits, Frank Sillen, l’anno scorso ha dichiarato: «È la quarta volta che vengo qui a Isili, e considero le falesie di questo paese tra le più belle del mondo». Invece Ignazia, la padrona di casa, dice: «Personalmente ho conosciuto arrampicatori di tutta Europa, che in inverno e primavera vengono per arrampicarsi su queste rocce e alloggiano da me. Nell’autunno del 2009 ho ospitato per una settimana una coppia di tedeschi che, con due bambini, andavano ad arrampicarsi e a godersi una bella vacanza per loro e anche per me.»

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