La casa apparteneva ai miei avi. Qui ho passato i primi anni fino all’adolescenza, trascorrendo gran parte del tempo nell’ampio giardino di allora a giocare e fantasticare col sottofondo dei piccioni che tubavano.
L’attuale giardino è stato progettato − ed è ancora curato − da un bravissimo e appassionato floricoltore locale, che ha cercato di riprodurre quello che fu il mio giardino d’infanzia.
Con la mia collaborazione ha reimpiantato alcune specie vegetali presenti allora e che mi riportano bei ricordi, dal profumo dei gelsomini alle rose; e poiché amo molto le fragranze naturali, ho acquistato appositamente dalla Bulgaria le celebri rose dal rinomato profumo. Considerando infine che la zona è ricca di ulivi perfino centenari, ho piantato in vari punti della casa questi alberi così belli e simbolici.