Camminare sulla giara, percorrere i suoi 14 chilometri di lunghezza attraverso i segni che l’uomo ha lasciato in 3.500 anni, è un’esperienza extrasensoriale. Quarantacinque chilometri quadrati di rocce, boschi di leccio, sughere, macchia mediterranea, con un’altissima concentrazione di specie botaniche in un’area talmente ristretta da sembrare un museo naturale, un tempo circondato e forse difeso da ventitré nuraghi. Tutto ciò è la giara di Gesturi, un altopiano basaltico di origine vulcanica sorto per un capriccio creativo della natura. Situata nella Sardegna centro-meridionale a ovest del golfo di Oristano, tra la Marmilla, la Trexenta, il Sarcidano e l’Arborèa, la giara interessa i comuni di Gesturi, Tuili, Setzu e di Genoni estendendosi su una superficie di 42 kmq a circa 600 m sul livello del mare
Il nome italiano giara e il sardo jara sono usati per indicare alcuni altipiani basaltici, infatti oltre alla giara per antonomasia − di Gesturi − esistono la giara di Siddi e quella di Serri. Il termine deriva probabilmente da glarea, ovvero ghiaia, ruvido pietrisco misto a ciottoli che ricopre l’intera superficie dell’altopiano. La notorietà a livello internazionale della giara di Gesturi è dovuta alla presenza dei famosi cavallini che vivono allo stato brado, ultimo esempio di cavalli selvatici in Europa. Il “cavallino della giara” (Equus Caballus Giaræ) è un incrocio tra il cavallo e il pony, ha il manto scuro e l’altezza che in media raggiunge il metro e venti al garrese. La sua presenza sulla giara è antichissima, come alcuni siti archeologici stanno a testimoniare. Nei caratteristici paulis, depressioni dove l’acqua piovana viene trattenuta dal basalto, può capitare di osservare i cavallini che pascolano tranquilli. Secondo il periodo potrai assistere alle spettacolari fioriture di ciclamini, violette, splendide e coloratissime orchidee, zafferano selvatico (in sardo zaffaranu), anemoni, margherite, fiordalisi, biancospini e perastri.
Spero di averti convinto.