L’esperienza più forte che si possa vivere a Escolca è assistere e farsi travolgere dal delirio di San Simone, festa tradizionale locale, anzi la festa per antonomasia. Si svolge nell’arco di tre giorni − sabato, domenica e lunedì − una settimana prima o dopo la Pentecoste (aprile-maggio) e coinvolge letteralmente tutti gli abitanti, che si preparano all’evento con settimane d’anticipo.
Non si celebra nel paese ma a qualche chilometro di distanza, in un borgo campestre chiamato appunto San Simone, un’enclave escolchese fra i territori dei comuni di Mandas, Gergei e Villanovafranca. Il borgo è formato da costruzioni in muratura molto semplici e spartane, le quali prendono il nome di lollas e fungono da luoghi di ritrovo e da alloggi. La celebrazione è inaugurata e poi chiusa da una lunga e lenta processione col santo trasportato su un carro trainato da buoi − da Escolca a San Simone e viceversa − attraverso Gergei all’andata e Mandas al ritorno, i cui abitanti assistono con grande rispetto religioso e ricoprendo le strade di fiori al passaggio del corteo.
Fra i tanti motivi che rendono affascinante San Simone, il principale è che elementi molto diversi si fondono fra loro con naturalezza; la celebrazione del santo si congiunge con una tradizione pagana rimasta viva nei secoli: sacro e profano, abitudini millenarie e recenti si combinano fino a diventare inscindibili. Un’altra particolarità è la considerevole ed entusiastica partecipazione dei più giovani, che non solo sono in prima linea nei festeggiamenti ma svolgono spesso un ruolo propulsivo fino ad assumere in qualche caso l’oneroso incarico di obréris (organizzatori e promotori della festa).
San Simone è un evento esclusivo, organizzato dalle famiglie di Escolca proprietarie di una lolla che decidono tramite invito esplicito chi parteciperà alla festa: coloro che non hanno ricevuto l’onore di tale invito non sono ben accetti. Né autorità locali né altri enti hanno ruoli ufficiali, chi partecipa lo fa nella veste di semplice cittadino. La piazza al centro del borgo diviene teatro di solenni riti religiosi ma anche di balli e festeggiamenti fino al mattino. Un momento clou è su giru ‘e is lollas, che avviene nel cuore della notte tra il sabato e la domenica e prevede che i musicisti, seguìti da altri partecipanti, si fermino in tutte le lolle per suonare e ballare: ogni padrone di casa è tenuto a offrire agli “ospiti” allegria, cibo e bevande.
La prima parte della sagra si conclude una volta terminata la processione di ritorno, nella piazza principale di Escolca, la domenica dopo il tramonto: il santo è ricollocato nella sua sede abituale dentro la chiesa mentre gli abitanti assistono nel più religioso silenzio. La seconda e ultima parte ha luogo il lunedì, quando la stessa piazza ospita una festa paesana più convenzionale a base di dolci, canti e balli sardi tradizionali.
Se vi interessa vedere da vicino i festeggiamenti di San Simone vi offriamo diverse soluzioni che vi permetteranno di vivere in prima linea una delle feste più coinvolgenti e meglio preservate della Sardegna.
In Viaggio
È inoltre possibile visitare “IN VIAGGIO” la mostra permanente del fotografo Ivo Pirisi ospitata presso la Casa Seu.
La mostra è un mosaico dal forte impatto antropologico, al tempo stesso delirante e onirico, pagano e sacro, in una vetrina documentaristica delle antiche tradizioni del luogo.